domenica 2 ottobre 2011

erasmus docet

è la prima volta da ormai 4 anni che non torno nella stessa città dell'anno precedente. 
e ora eccomi qui, a ljubljana, di nuovo. 

ed è strano, davvero strano. 

tornare negli stessi locali, vivere nello stesso campus, percorrere le stesse strade. ma la cosa piu strana è il fatto che non ci sono più le stesse persone che facevano parte della mia vita negli scorsi mesi passati qui. 
voilà il concetto di erasmus, cioè di momento passeggero, di una parentesi della propria vita dove ci si ritrova appartenere ad un luogo, ad una compagnia, ad una filosofia.. .che poi è difficile da mantenere una volta tornati. 
quello che la segue può essere una depressione interna inspiegabile esternamente, oppure imperterriti tentativi di prolungarne gli effetti, continuando esperienze all'estero. 
io ho scelto la seconda alternativa, ma mi ritrovo tutt'ad un tratto confusa. 
nessuna altra esperienza successiva può essere paragonata all'anno di erasmus, alla prima volta, all'estasi della scoperta conitnua, allo scoprire di poter scoprirsi. sempre di più. 
non che non lo abbia continuato a fare dopo, ma capire di poterlo fare, è un passo insostituibile e imparagonabile. 
ora che molti amici sono partiti a loro volta per la prima esperienza erasmus, non posso far altro che ascoltare i loro racconti e paragonarli a ciò che ho vissuto io, alle mie prime volte, che sono simili alle loro. 
tutto ad un tratto mi sento "vecchia", percepisco il tempo che passa per ogni cellula del mio corpo. 
ma sono anche entusiasta che persone che conosco da una vita possano vivere sulla propria pelle ciò tutto ciò che ho sempre cercato di raccontare, ma che come per ogni cosa, non sempre si trovano le parole giuste per farlo. Almeno non al momento opportuno.

Nessun commento:

Posta un commento